Mura

Piacenza fu già definita una “fortezza sul Po”. Invero la sua storia, e non soltanto quella urbanistica, è strettamente legata alle vicende militari che l’hanno caratterizzata nel corso dei secoli in relazione a quella che è la sua posizione geografica – diremmo geopolitica- quindi compiutamente storica. Nel cuore della pianura padana,base di un traghetto del fiume, al termine della via Aemilia e all’innestarsi su di essa delle strade per l’Appennino, per Tortona, per il Piemonte e per la Liguria, per il Milanese e per il Cremonese , essa non poteva non essere fortificata. Piacenza sorse, del resto, nel 218 a.C., in territorio gallico come colonia militare, come accampamento delle truppe di Roma, per contrastare l’avanzata dell’esercito di Annibale durante la seconda guerra punica. E le sue prime vicende sono caratterizzate dalal grande battaglia combattuta sulla vicina Trebbia seguita , nel Settecento e ancora ai nostri giorni, nel 1943, da altri episodi bellici. Naturalmente la città,il primitivo castrum, doveva essere fortificata e murata in un modo più o meno robusto, poi sempre più stabile. Dalle forme quadrate castrensi di cui si conserva ancora la cosiddetta traccia nel centro cittadino,si ebbe,dapprima una espansione a occidente, sempre su questo schema, per collegare la via Postumia all’Aemilia. Più tardi, sopravvenuta la prima età mediovale, le mura devono essere divenute sempre più alte e importanti. Secondo lo schema romano, quattro dovevano, fin dall’origine, essere le porte, alle estremità del cardo sulla linea nord-sud e de decumano su quella est-ovest. Robuste mura e porte di cui nulla più ci è rimasto ma di cui qualche traccia apparve, con grossi massi di pietra, ne 1934 tra via Sopramuro